Come è cambiata l’organizzazione del funerale a seguito delle norme promulgate per favorire il distanziamento sociale ed evitare i rischi del contagio? Quali sono le differenze tra le cerimonie organizzate prima e dopo la pandemia?
Per rispondere a questa domanda possiamo considerare gli aspetti della capienza dei luoghi al chiuso e l’abitudine in disuso di abbracciarsi, baciarsi e stare troppo a contatto. Da un lato vi è l’esigenza di promuovere spazi ampi e di rispettare i limiti massimi di capienza mentre, dall’altro, le persone tendono ad evitare il contatto fisico e a mantenere una certa distanza con le altre persone.
Ovviamente le accortezze normative sono ben note alle agenzie funerarie per cui affidandoti agli esperti non dovrai preoccuparti d’altro che reperire la documentazione necessaria e salutare nel migliore dei modi il tuo caro passato a miglior vita. Per ulteriori dettagli visita la pagina di Lastello.
Prima dell’emergenza sanitaria
Prima dell’emergenza sanitaria il funerale era vissuto come un rito lento e profondo, durante il quale amici e parenti si recavano al cospetto del compianto per salutarlo, abbracciarlo, baciarlo e accompagnarlo dalla camera ardente al cimitero o al forno crematorio.
Di questi tempi, invece, la tragedia del lutto si complica a causa di talune dinamiche che rendono impossibile il contatto con salme che hanno contratto il virus uniti agli accessi contingentati e limitati per le visite.
Tali norme sono diventate necessarie per mettere al sicuro le persone anche se la situazione si è normalizzata a due anni dallo scoppio della pandemia. I primi mesi sono stati caratterizzati dall’annullamento di tutte le cerimonie e dalle forti limitazioni per quelle che non possono essere rimandate come i funerali.
In quei mesi erano ammesse preghiere a distanza e la presenza dei soli familiari stretti al rito di commiato ma, anche in questi casi, erano obbligatorie distanza interpersonale e mascherina di sicurezza.
Le misure di sicurezza oggi
Il distacco forzato dal congiunto è risultato psicologicamente molto difficile da affrontare, più di quanto già non fosse in tempi di pace. Questo soprattutto perché le norme non erano state applicate solamente per i defunti a causa, o con, il Covid-19, ma a tutti i defunti di questo particolare momento storico.
Le misure protettive erano state considerate obbligatorie per l’organizzazione del funerale con il Coronavirus anche e soprattutto per il personale delle agenzie funebri. Dopo ciascuna sepoltura, ogni macchinario o indumento veniva sottoposto a sanificazione completa: questa pratica veniva già realizzata dalle agenzie e il crescente bisogno di igienizzazione ne ha accelerato la frequenza.
Oggi l’organizzazione del funerale è tornata quasi alla normalità anche se in modo lento e graduale. Difatti tranne per i casi in cui il defunto abbia contratto il Covid si possono organizzare le cerimonie con le camere ardenti nel pieno rispetto delle tradizioni. In questo caso il cofano della bara torna ad essere aperto e il corpo del defunto è esposto. Al saluto possono accedere anche altre persone oltre ai familiari stretti rispettando pur sempre la capienza massima degli ambienti.
Messe e funzioni religiose sono state ripristinate ma devono essere eseguite nel rispetto delle norme di sicurezza: mascherina e distanza. Cremazione e sepoltura, invece, non sono cambiate anche dal punto di vista dei costi.