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Avarizia vizio capitale: ecco come viene descritta la cupidigia

Avarizia vizio capitale: è un vizio condannato da Dante nella sua Divina Commedia. Rappresenta la condizione dell’essere umano che non riesce ad offrire agli altri ciò di cui dispone e che tende quindi ad un accumulo dei propri beni

Avarizia vizio capitaleAl giorno d’oggi si parla sempre più spesso di povertà, una condizione che riguarda una fetta sempre più importante dell’essere umano. Di fronte ad essa, esattamente opposta e contraria, c’è la condizione di ricchezza che invece riguarda una fetta decisamente minore di persone, che ad oggi tendono quindi ad accumulare in  maniera sempre più decisa i propri beni.

Pochi ricchi, che accumulano e che non danno nulla agli altri; molti poveri, che spesso fanno fatica ad ottenere anche le cose più semplici e che molte volte non riescono neanche a garantire ai propri figli ed ai propri cari una vita priva di condizioni negative. Ed anche se in molti sostengono che i ricchi potrebbero dare ai poveri, esiste un vizio capitale che è l’avarizia, anche nota come cupidigia, che non permette che ciò avvenga. All’interno del termine che raccoglie tutti i vizi capitali troviamo la a, di avarizia: ossia la cupidigia, la non disponibilità nell’offrire beni e servizi agli altri in modo disinteressato, ma anzi la voglia di accumulare sempre più risorse, anche a scapito del bene altrui.

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