Disonestà scritta nel cervello: secondo gli scienziati, il cervello ha una elevata capacità di adattamento e tende a segnalare in maniera sempre più debole comportamenti sbagliati ripetuti nel tempo
La disonestà – spesso indicata come un elemento estremamente negativo del carattere di una persona – potrebbe essere una condizione associata alle caratteristiche del cervello, che in alcune persone sono decisamente più spiccate: questo significa che una personalità disonesta ed in grado di combinare disastri e danni a livello sociale, umano, ma anche economico, medico e scientifico, è scritta nella mappa biologica di ognuno di noi.
Un po’ come dire che, se sei disonesto, la colpa non è tua né della società che ti circonda, né delle compagnie che frequenti o dei genitori che non ti hanno saputo educare. Un po’ come sostenere che la capacità di imbrogliare gli altri non sia una condizione sociale – talvolta accresciuta in un individuo come difesa di fronte ad una società che non ha saputo educare o difendere – ma una condizione biologica, di cui lo stesso individuo non ha alcuna colpa perché non dipende direttamente dalla sua volontà.
Tutto questo è opera della ricerca portata avanti da una equipe di ricercatori inglesi ed americani, che hanno reso noto, sulla rivista Nature Neuroscience, come in effetti la capacità di adattamento del cervello sia funzionale a questo genere di situazioni. In sostanza, il cervello risponde in maniera sempre minore agli stimoli emotivi che si presentano con la stessa frequenza, e per questo è meno pronto a segnalare un comportamento sbagliato se questo stesso comportamento lo ha “vissuto” più volte.