Impiegati bancari stressati: chi lavora in banca assume psicofarmaci ed è spesso sotto stress
Impiegati bancari stressati: chi lavora in banca è sicuramente più stressato di molti altri lavoratori. È quanto si evince da una recente ricerca portata avanti dagli studiosi dell’Università La Sapienza in Toscana: secondo le recenti indagini, infatti, le persone che lavorano in banca – il lavoro in banca, lo ricorderemo, rappresenta da sempre emblema di ricchezza e felicità per molte persone – sono molto cariche di stress, nervosismo, e ansia.
Nonostante lo stipendio mensile sia generalmente più elevato – questa potrebbe essere la risposta alla domanda atavica I soldi fanno la felicità? – ben l’82% delle persone che lavorano in un istituto bancario vive in una situazione di costante e perenne ansia. Mica bruscolini. Perché questo numero così elevato? E cosa porterebbe una gran parte di persone che lavorano presso gli sportelli bancari a diventare così insofferenti e stressati?
La risposta è molto semplice. È vero che chi lavora in banca ha uno stipendio elevato, così come è altrettanto vero che il tipo di lavoro è sicuramente di maggior prestigio economico e sociale rispetto a molti altri. Ma, come avviene per ogni questione, anche in questo caso c’è il classico rovescio della medaglia: perché in effetti, spesso le banche spingono i loro operatori verso il raggiungimento di obiettivi economici – le classiche “vendite” – che funzionano, per il cervello, come un continuo motivo di stress. Ed è così che molti dipendenti sono costretti ad assumere farmaci contro ansia e stress: ben pagati, i dipendenti bancari, ma anche spesso stressati.
Verrebbe a questo punto da chiedersi: questo è forse il prezzo da pagare per un posto di lavoro di prestigio?