I dati dell’Office for National Statistics (Ons) in Inghilterra indicano che circa il 19 per cento della popolazione abbia sviluppato gli anticorpi al virus.
La rilevazione, che fa riferimento ad un periodo di 28 giorni antecedente il 1 febbraio, suggerisce che le persone immuni abbiano contratto l’infezione o siano state vaccinate.
In Inghilterra hanno una campagna di vaccinazione molto diversa da quella presente in Italia.
In Italia viene somministrata la prima dose e, dopo 21 giorni o 28, in base al vaccino, viene somministrata la seconda dose.
In Inghilterra invece la seconda dose viene somministrata dopo 3 mesi, questo per vaccinare quante più persone possibili.
Le persone vaccinate con una sola dose però presenteranno una percentuale di copertura più bassa.
Nonostante ciò però, dato che il contagio sta scendendo, Johnson sta pensando di uscire dal lockdown, ovviamente a gradi.
”Dobbiamo rimanere ottimisti, ma l’uscita dal lockdown deve essere cauta e irreversibile”, ha affermato il Ministro Boris Johnson.
I primi allentamenti delle misure riguarderanno le attività che si svolgono all’aperto, seguite dal commercio al dettaglio e poi da ristoranti e pub, ma date certe ancora non ne sono state comunicate. Ad esclusione di quella dell’8 marzo quando è previsto il rientro in classe in Inghilterra dei primi alunni.
Nel frattempo il paese guarda anche a un nuovo obiettivo da raggiungere, dopo aver completato la somministrazione della prima dose dei vaccini anti Covid a oltre 15 milioni offrendolo a tutti gli ultrasettantenni del oaese e a addetti alla sanità e all’assistenza in prima fila; ora si impegna a portare a termine la copertura vaccinale di tutte e 9 le categorie indicate come prioritarie, inclusi tutti gli over 50 entro la fine di aprile.
I numeri comunque che giungono dal quotidiano monitoraggio della curva pandemica fanno ben sperare per il futuro prossimo.