Perchè scegliere le professioni sanitarie
La pandemia ha evidenziato ulteriormente la carenza cronica di queste figure nell’ambito del sistema sanitario. Ma quante sono le professioni sanitarie? Ormai quando si parla di figure all’interno del contesto sanitario, non si pensa più solamente al medico, ma a tutta una serie di professionalità che ruotano attorno a quello che è il benessere psicofisico del paziente e della persona. Vediamo ora dove studiare per professioni sanitarie.
Professioni sanitarie come prepararsi
Se per l’abilitazione alla professione medica l’unica strada è l’università, per molte delle nuove professioni sanitarie attualmente richieste dal mercato del lavoro non occorre la laurea. Esistono diverse scuole di formazione che propongono corsi professioni sanitari senza laurea. Ad esempio, Adifamily Scuola di formazione professionale a Milano, Monza e Brianza, offre la possibilità di frequentare corsi di formazione professionale in ambito Socio-Sanitario e Assistenziale, e di ottenere poi l’abilitazione per esercitare come Oss (Operatore Sociosanitario), A.S.O. (Assistente alla poltrona di Studio Odontoiatrico), A.S.A. (Ausiliario Socio Assistenziale), Animatore sociale per RSA e MCB (Massaggiatore Capo Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici).
Professioni sanitarie con diploma
Per conseguire l’attestato di operatore nelle professioni sanitarie, è necessario seguire un corso di formazione che prevede sia le lezioni in aula che il tirocinio.
La scuola offre la possibilità ai corsisti di portare a termine le attività di tirocinio in strutture consolidate e già avviate, per dar loro modo di lavorare “sul campo” e imparare da chi già da tempo ha fatto della propria passione una professione.
I corsi
La durata dei corsi varia a seconda della specializzazione scelta, ma per tutti la frequenza è obbligatoria, con un limite massimo di assenza che non può andare oltre il 10% del monte ore, pena l’annullamento del corso. L’esame finale, che darà diritto all’attestato di qualifica, si svolgerà dinanzi ad una Commissione scelta dalla Regione.
L’esame finale
Oltre alla continuità nella frequenza delle lezioni teoriche e pratiche, il corsista dovrà sostenere un esame teorico, e dovrà inoltre ottenere una valutazione positiva relativamente a quella che è la fase del tirocinio. L’idoneità del candidato dovrà essere certificata dal tutor aziendale e da quello addetto alla supervisione della formazione. Questi dovranno compilare delle schede descrittive di ogni singolo candidato, che ne riassumono le competenze raggiunte e il percorso formativo, concludendo con un giudizio finale su ognuno.
Una volta sostenuto l’esame finale, ogni studente avrà diritto ad un attestato di qualifica professionale.