Lucia uccisa dal fumo passivo: la donna ha lottato per anni contro una legge che non le è stata di aiuto
Il suo nome era Lucia Lo Conti: era una donna che viveva con grande passione nei confronti del suo lavoro e che – a detta dei suoi figli, che oggi la ricordano con amore ma anche con tanta rabbia nei confronti di chi ha reso possibile la sua morte – in questo lavoro ci ha infuso tutta la sua passione. E che proprio per il lavoro ci ha rimesso la pelle. Lucia non aveva mai fumato una sigaretta nella sua vita, ma la sua unica colpa era quella di lavorare all’interno di un ufficio di fumatori incalliti: quando rientrava a casa, la donna era addirittura costretta a mettere a lavare i suoi vestiti, perché il fumo le si impregnava addosso, sugli abiti che portava.
Non si può non immaginare cosa significasse, tutto questo, per il suo corpo: perché Lucia è morta – e questo sembrano dirlo i fatti – proprio a causa della noncuranza di chi ha reso possibile tutto questo. Per ben 21 anni, questa donna ha vissuto accanto a persone che fumavano in sua presenza, generando in lei un tumore ai polmoni che è stato determinato proprio dal fumo passivo a cui era costretta a sottostare in ufficio. Gli esperti danno ragione ai figli, che con rabbia ammettono che la donna è morta anche a causa del fumo passivo: un fattore determinante per la formazione del tumore.