Le mosche sono un animale fastidioso e sporco che, tuttavia, ci disturba indistintamente in camera, in cucina o in qualsiasi altro ambiente della casa. Quando queste sono sporadiche basta accompagnarle fuori dalla finestra prestando sempre attenzione alla pulizia e all’igiene in casa. Quando però la loro presenza comincia ad essere piuttosto abbondante sicuramente c’è qualcosa che non va per cui bisognerà intervenire con un’accurata disinfestazione. In questo articolo ti mostriamo tutto quello che devi sapere sulle larve di mosca e su come eventualmente procedere ad una disinfestazione.
Le mosche in cucina
Per prima cosa se in cucina sono presenti tante mosche è il caso di adottare immediatamente alcune precauzioni come rimuovere gli alimenti esposti e che potrebbero essere contaminati perché non chiusi ermeticamente. Poi dovrai disinfettare tutti i piani da lavoro, i cassetti e le mensole dove potrebbero essersi appoggiate le mosche, eliminando immondizia e cibi in avaria. Svolta questa operazione suggeriamo di dotarsi di retine anti-mosche per le finestre, un supporto obbligatorio per ristoranti e attività che manipolano alimenti. La corretta igiene è alla base del trattamento contro le mosche che sono attratte solitamente da cibo, sporcizia e letami. Ecco perché un ambiente pulito e protetto con opportune barriere di accesso difficilmente potrà essere interessato dal deposito di larve e da mosche.
Prevenzione e disinfestazione
Per trattare le mosche occorre distinguere le attività di prevenzione da quelle di disinfestazione e controllo. Innanzitutto è chiaro che molto dipende dalla gestione di pulizia strade, smaltimento urbano e letami di allevamenti. Questi sono i motivi che più tra tutti attirano le mosche e dove vengono depositate le larve. Poi sarà importante agire attraverso disinfestazioni studiare in base al tipo di zona e all’impatto ambientale che ne deriverebbe.
Disinfestazione larvicida
La fase più importante per il trattamento delle mosche è quello di tipo larvicida, ovvero quello che ha come obiettivo i focolai larvali. Questi vengono solitamente trattati mediante azione chimica anche rispetto a quello adulticida richiede competenze ed accortezze aggiuntive. Solitamente si procede tramite impiego di IGR sui letami e la sua efficacia è piuttosto buona al minor impatto ambientale. Il metodi più vecchi invece prevedono gli esteri-fosforici ed i piretroidi anche se oggi sono per lo più sconsigliati perché causano lo sviluppo rapido della resistenza sulle mosche e perché sono materiali altamente inquinanti.
Trattamento adulticida
Per ciò che riguarda il trattamento adulticida, invece, si procede con metodi residui e spaziali. I primi vengono diffusi attraverso pompe a pressione che distribuiscono esteri fosforici ad effettuo residuo e con ripetizione periodica. Dosi, quantità e ripetizioni dipendono dall’ampiezza dell’area da trattare e dal tipo di ambiente climatico. I trattamenti spaziali, invece, uccidono rapidamente le mosche attraverso aerosol o emulsioni insetticide. Il modo di applicazione è variabile ma solitamente prevede l’impiego di apparecchiature portatili sia per l’esterno che per l’interno. Infine ci sono anche le esche e le strisce impregnate che pur funzionando con sistemi differenti hanno un risultati simile. Le prime attraggono le mosche con preparati zuccherosi mentre le strisce le attirano ad una colla che le tratterrà in modo letale.