A volte sembra scontato perchè è una cosa che sappiamo tutti, però spesso non diamo la giusta importanza.
Quanto volte abbiamo sentito la frase ‘bere almeno due litri di acqua al giorno‘?
Ma quante persone in realtà bevono così tanto? pochissime. Specialmente le persone anziane, quando in realtà dovrebbero essere proprio loro a non sottovalutare questo tipo di questione.
Ogni giorno i medici e gli esperti del settore sottolineano l’importanza dell’acqua.
Ma vi siete mai chiesti come mai è così fondamentale bere almeno un litro e mezzo di acqua ogni giorno? Soprattutto in terza età?
Come prima cosa ci sono diversi fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di disidratazione fra le persone di una certa età, come ad esempio la minore massa muscolare, la ridotta funzione renale e anche lo stimolo della sete alterato.
Gli ultimi studi scientifici in merito hanno dimostrato che almeno il 20-30% degli anziani è disidratato.
Tuttavia è anche spesso difficile per la persona anziana capire se sia effettivamente in carenza di liquidi. Perchè? Perchè i sintomi che caratterizzano la disidratazione, come ad esempio secchezza delle mucose, costipazione, sonnolenza ecc sono molto generici e coincidono spesso con gli stessi che denotano l’avanzamento dell’età.
E’ proprio per questo motivo che il dottor. Zanasi consiglia: ”Per controllare la quantità di liquidi assunta giornalmente, un metodo efficace può essere quello di contare il numero delle bottiglie da finire durante l’arco della giornata, e regolarlo in base alla stagione. Il rispetto di una quantità minima di liquidi assunti, oggettivamente verificabile, aiuta la valutazione da parte dell’anziano o di chi gli sta accanto di quanto realmente stia bevendo, assicurandosi così un opportuno apporto idrico”.