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Unipol vara la Bad Bank

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Il CDA di Unipol ha approvato un piano di razionalizzazione e di semplificazione dell’importante gruppo assicurativo italiano, che modifica ampiamente l’assetto preesistente. Queste importanti news su finanza italiana non capitano tutti i giorni, vediamo nei fatti come cambia Unipol all’atto pratico.

Le modifiche

Le modifiche realizzare in Unipol sono di importante portata e si sono svolte in più step.  Il primo passo consiste nel trasferimento a Unipolsai di due società assicurative: Linear e UniSAlute. Questo gesto ha rapidamente portato al rialzo le quotazioni azionarie del titolo Unipol. Oltre a questo sarà realizzata una cosiddetta Bad Bank, cui saranno conferiti al valore del 20% circa 3 miliardi provenienti da crediti deteriorati. Questo riassetto riguarda da vicino il Gruppo Bancario controllato dal gruppo, che si troverà così ad essere totalmente ristrutturato. Unipol cercherà anche di forzare l’adeguamento del valore delle sofferenze secondo le condizioni oggi prevalenti sul mercato per quanto riguarda le operazioni di dismissione, oggi di circa 20 centesimi.

Come avverrà la ristrutturazione

La bad bank sarà costituita da una nuova società in via di costituzione, partecipata dagli stessi soci oggi in Unipol Banca, senza che siano richiesti interventi economici da parte degli stessi. In pratica Unipol si appresta a suddividere le sofferenze del gruppo bancario, inserendole in una realtà in grado di specializzarsi nel recupero di tali crediti deteriorati. Nel frattempo la good bank risulterà temporaneamente scevra da sofferenze. Nel frattempo in Unipol dichiarano di non voler modificare la loro presenza nel gruppo BPer, oggi consistente in una partecipazione al 9,9%, che nei prossimi mesi non salirà sopra il 10%, come invece si vociferava negli ambienti finanziari italiani. Lo stesso Cimbri dichiara “ non abbiamo avanzato alcuna richiesta di incremento della partecipazione, né abbiamo pensato di farlo”.

I vantaggi di questo riassetto

I mercati hanno già mostrato il loro appoggio al riassetto di Unipol con un forte apprezzamento del titolo del gruppo. I vantaggi ottenibili da tale ristrutturazione sono chiari: una maggiore razionalizzazione dei ruoli all’interno del gruppo, con l’intero business assicurativo che entra sotto il diretto controllo di UnipolSai, invece di essere spezzettato in diverse compagnie. Al contempo il ramo bancario beneficia della creazione della bad bank consentendo a Unipol Banca di concentrarsi sulle sue attività caratteristiche, demandando ad un’altra società la gestione delle inadempienze. Dopo questo riassetto Unipol controllerà il 70% di UnipolSai, la bad bank di nuova creazione, Unipol Bank. Questa razionalizzazione dovrebbe portare ad un effetto a lungo termine sulle quotazioni dell’intera holding.

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